Stimoli musicali per le percussioni

Percussioni africane

Stimoli musicali per le percussioni

La musica africana ha influenzato la stragrande maggioranza dei generi musicali che ci capita di ascoltare:

  • influenza indiretta data dalle origini dell’uomo,
  • influenza indiretta degli schiavi africani deportati,
  • influenza diretta dei musicisti africani che, con l’abolizione del colonialismo, muovendosi hanno portato l’influenza musicale della madre terra,
  • influenza direttissima con i recenti scambi dovuti alla globalizzazione.

Molti stimoli musicali per le percussioni, sono di provenienza africana. Una vera e propria “miniera d’oro” per percussionisti e batteristi. Consentono di comprendere elementi fondamentali ritmici e musicali e di creare una serie di possibili applicazioni che possono contribuire ad aumentare il proprio vocabolario espressivo.

Il ritmo base che ti propongo in questo articolo è un elemento che riconosco in diversi ritmi tradizionali (djansa afro, ijexa afrobrasil, makuta e martillo afrocuban, solo per citarne alcuni) si è sviluppato dando vita a molti generi differenti anche molto distanti tra loro. E’ il caso di “L’amour est un oiseau rebelle” della Carmen di Bizet dove si trova la stessa ritmica.

Puoi trovare un interessante articolo in internet all’indirizzo: https://www.ilpost.it/2019/08/28/tresillo-ritmo-reggaeton-pop/

Il ritmo base, scritto nella seguente pagina, è interpretato con due altezze timbriche differenti: una più acuta e una più grave.
I primi tre suoni sono acuti e il quarto è un suono basso sul 4° movimento.
Trovo interessante lavorare su quest’accompagnamento perché racchiude un concetto che ritengo fondamentale per le percussioni e per i ritmi di origine africana: il suono basso sul 4° tempo “spinge” a fare il passo successivo, invece di indicarti (come nelle marce ad esempio) dove appoggiare il piede!

Di solito propongo questo ritmo nei primi incontri con gli allievi in quanto si presta ad essere suonato facilmente e suona bene sia con tamburi suonati con le mani che con le bacchette.
Se si possiede l’abilità di ottenere almeno due suoni dal tamburo, si può suonare su un tamburo solo, altrimenti, si può suonare con due tamburi posizionando il più grave a destra o di fronte più lontano (come rullante/tom della batteria). E’ anche possibile eseguirlo con una mano sola sul campanaccio o altri strumenti che consentano due suoni.

Caratteristica importante di questo ritmo è che può essere suonato a velocità molto differenti, da estremamente lento a velocissimo. La scrittura in 4/4 con suddivisione in ottavi deve essere interpretata con l’aumentare della velocità in tempo tagliato o pensando la pulsazione solo sul 1° tempo di ogni misura.
La diteggiatura che propongo nel ritmo base 1 lascia liberi di usare la destra o la sinistra sul 4° colpo (ovviamente per i/le mancini/e è tutto rovesciato). Dall’1bis in poi ho usato una “scrittura semplificata” per sottintendere di riempire gli spazi tra i colpi principali con dei suoni stoppati o piano/pianissimo. Questa tecnica, utilissima quando il ritmo è molto lento, può essere utilizzata o no in base all’abilità o alle esigenze musicali dettate dalla situazione. Se non si utilizza è sufficiente eseguire solo i colpi principali, ignorando i colpi piano (o ghost note).

Ti propongo, poi, tre variazioni che possono essere inserite ogni tanto mentre suoni il ritmo base. Suonate come sono scritte ad libitum, diventano a loro volta dei ritmi. Suggerisco, partendo da questi spunti, di inventare altre variazioni, avendo però l’accortezza di ritornare precisamente sul ritmo base.
E’ possibile suonare questo ritmo accompagnando diversi brani musicali e spero che tu ti diverta come me quando lo suono!

Ritmo Base e Variazioni

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